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Apertura del nuovo tunnel di Tenda

Il 28 giugno viene aperto al traffico il nuovo tunnel di Tenda che ripristina il collegamento tra Italia e Francia attraverso le valli Vermenagna e Roja, interrotto nell’autunno del 2020 dalla devastazione provocata dalla tempesta Alex. L’apertura ha ricadute positive su ampi territori poiché ristabilisce il collegamento più breve tra la provincia di Cuneo, l’Imperiese e la Costa Azzurra.

La nuova galleria è lunga 3.200 metri con una carreggiata larga complessivamente 6,5 metri che ospita una corsia di marcia di 3,5 metri, una corsia di emergenza di 2,7 metri e una banchina di 0,3 metri. Il tunnel è dotato degli impianti più moderni in termini di dotazioni di sicurezza con specifiche installazioni per la rilevazione degli incendi e sensori per la rilevazione dei gas e del particolato nell’aria. Gli impianti comunicano con la Sala Operativa Territoriale Anas di Torino e con le altre dotazioni del tunnel come i pannelli a messaggio variabile per la diffusione in tempo reale di messaggi di servizio.

In seguito all’alluvione del 2020 si è reso necessario attivare, sotto l’egida della Conferenza Intergovernativa Italia-Francia, la progettazione e la costruzione di opere non previste rispetto al progetto originario del nuovo tunnel, compreso il ponte sul rio della Cà, a breve distanza dall’imbocco francese. La nuova infrastruttura, progettata e costruita dopo il crollo del viadotto storico durante gli eventi alluvionali, è lunga 66 metri ed è realizzata in acciaio.

A partire dal 2023 l’impulso nelle lavorazioni ha dato una svolta all’avanzamento degli interventi che si è concretizzato con lo sfondo del diaframma, il completamento dei rivestimenti della nuova galleria compresa la deviazione dell’imbocco sul versante francese e la costruzione del ponte lato Francia.

L’investimento complessivo per la realizzazione dei lavori di costruzione del nuovo tunnel di Tenda, compresi gli interventi post-alluvione e le opere esterne lato Italia e lato Francia, ammonta a circa 210 milioni di euro.

In questa fase il transito all’interno del nuovo tunnel di Tenda viene regolato a senso unico alternato. Il tunnel sarà aperto al traffico nella giornata di domani, sabato 28 giugno, dalle 12:00 alle 21:00. Domenica 29 giugno apertura al traffico dalle 06:00 alle 21:00 e tutti i week end successivi. Nei giorni feriali le aperture saranno previste nelle seguenti fasce orarie: dalle 06:00 alle 09:00; dalle 12:30 alle 14:30; dalle 18:00 alle 22:00. Il 16/17 luglio si tiene un nuovo tavolo con i francesi per l’estensione dal 18 luglio dell’orario dalle 06:00 alle 21:00 per tutta l’estate.

L’ultimazione degli interventi è prevista per la primavera 2026.

Fino a settembre 2025 è previsto il divieto di transito ai veicoli con peso superiore a 3,5 tonnellate. Questa interdizione è disposta in via precauzionale e sarà eliminata una volta che tutte le installazioni della galleria – già realizzate e collaudate – saranno gestite dal programma centralizzato della galleria.

IL COLLE DEL TENDA

Il passaggio attraverso il Colle di Tenda si inserisce in una direttrice nord-sud che consente il collegamento diretto della Pianura Padana (province di Cuneo e Torino) con la Costa Azzurra e la costa ligure attraverso le propaggini occidentali delle Alpi Marittime lungo la valle Vermenagna (in Italia) e la valle della Roya (in Francia).

In particolare, dalla città di Cuneo grazie alla strada statale 20 si raggiunge il Colle di Tenda in direzione sud per poi proseguire in Francia lungo la RD6204 dopo aver superato la galleria di valico e il confine (1.320 metri sopra il livello del mare).

Il collegamento fa parte dell’itinerario europeo E74 e consente di unire agevolmente il capoluogo piemontese con Ventimiglia e la Costa Azzurra.

Cartografia del collegamento Italia - Francia

Il progetto originario prevedeva la costruzione di una nuova galleria accanto a quella storica, entrambe lunghe circa 3.200 metri. Una diretta verso la Francia e l’altra da allargare in direzione Italia, monodirezionali con una carreggiata effettiva di 6,50 metri (una corsia di marcia di 3,50 metri, una corsia di emergenza di 2,70 metri e una banchina di 0,30 metri). 

Per garantire la continuità del collegamento stradale, il progetto prevedeva di non lavorare contemporaneamente sulle due gallerie. Sarebbe stato completato prima lo scavo del nuovo tunnel, deviando il traffico su di esso, e solo successivamente si sarebbe proceduto all’allargamento della galleria storica.

Oltre alle due nuove gallerie, erano previste le seguenti opere minori sia sul versante italiano che su quello francese:

  • Versante italiano: sistemazione della SS20 e dei piazzali, realizzazione degli imbocchi, rifacimento della casa cantoniera dell’Anas, demolizione e rifacimento del ponte attuale sul rio Panice con accesso a una frazione sulla destra del corso d’acqua.
  • Versante francese: imbocco della galleria, rimodellamento del versante e rifacimento della RD6204 nel tratto compreso tra l’imbocco della galleria e l’attuale viadotto Romanin, con l’inserimento di nuovi tornanti. Inoltre è stato realizzato un nuovo viadotto di scavalco del fosso del Cà. Per la realizzazione dei nuovi tornanti sono state previste numerose opere di sostegno, tra cui terre armate, paratie tirantate e pareti chiodate.

Tuttavia, nell’ottobre 2020, la tempesta Alex ha causato gravi danni sul versante francese, tra cui il crollo del viadotto storico sulla RD6204 e del viadotto appena costruito sul fosso della Cà. Questi eventi hanno reso necessaria una riprogettazione completa degli interventi sul lato francese, oltre a misure di sicurezza e monitoraggio del versante.

Anche il versante italiano ha subito dei danni, seppur minori, come erosione concentrata e smottamenti. A causa dei danni riportati nell’alluvione il traforo internazionale del Tenda è stata chiuso e sono state effettuate le lavorazioni di sistemazione propedeutiche alla riapertura, tra le quali la realizzazione del nuovo ponte di scavalco del fosso del Cà, la modifica degli imbocchi delle due gallerie sul versante francese, la messa in sicurezza del vallone del Cà, la sistemazione idraulica del torrente Roya e molte altre opere minori.